Ricordate?
Era più o meno metà ottobre dell’anno di grazia 2005 quando vi abbiamo parlato della fondamentale scoperta delle nuove funzioni del trascrittoma e della capacità possibilità dell’RNA di interagire e modificare il DNA.
Ve ne abbiamo parlato da un particolare punto di vista, quello messo in luce da Robert K. Merton con il suo concetto di serendipity, che si riferisce all’esperienza che consiste nell’osservare un dato imprevisto, anomalo e strategico che fornisce occasione allo sviluppo di una nuova teoria o all’ampliamento di una teoria già esistente (secondo tale teoria, il caso favorisce particolarmente le menti preparate che operano in microambienti che agevolano le interazioni socio cognitive impreviste).
Era più o meno metà ottobre dell’anno di grazia 2005 quando vi abbiamo parlato della fondamentale scoperta delle nuove funzioni del trascrittoma e della capacità possibilità dell’RNA di interagire e modificare il DNA.
Ve ne abbiamo parlato da un particolare punto di vista, quello messo in luce da Robert K. Merton con il suo concetto di serendipity, che si riferisce all’esperienza che consiste nell’osservare un dato imprevisto, anomalo e strategico che fornisce occasione allo sviluppo di una nuova teoria o all’ampliamento di una teoria già esistente (secondo tale teoria, il caso favorisce particolarmente le menti preparate che operano in microambienti che agevolano le interazioni socio cognitive impreviste).
Con l’acronimo SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) si indica qualunque attività o esperimento finalizzato alla ricerca di segnali o tracce di civiltà extra terrestri. L’attività di ricerca, iniziata oltre un ventennio fa grazie all’impegno della NASA, consiste principalmente nella osservazione di segnali radio, provenienti dallo spazio, anomali e incongruenti rispetto ai segnali di origine naturale già noti. L’osservazione inattesa e imprevista di un segnale radio di queste caratteristiche rappresenterebbe un elemento strategico in quanto inciderebbe profondamente sulla teoria scientifica attuale.Non è un caso che uno dei progetti di ricerca attualmente in corso è denominato “SERENDIP” (Search for Extraterrestrial Radio Emission from Nearby Developed Intelligent Populations),originariamente concepito da ricercatori del dipartimento di astronomia dell’università di Berkley, fa uso del secondo ricevitore del grande radiotelescopio di Arecibo che, con i suoi 305 metri di diametro, ha lo strumento SERENDIP (il più sensibile del mondo) montato posizione simmetrica rispetto fuoco principale e osserva, in modo del tutto casuale, una zona di cielo lievemente spostata rispetta a quella cui è puntato il radiotelescopio. SERENDIP, con il suo rivelatore di quarta generazione, effettua una scansione simultanea ad alta risoluzione di ben 174 milioni di canali nello spettro radio alla ricerca di segnali radio “anomali”.In Italia è operativo il sistema SERENDIP IV installato nella control room della parabola da 32 metri presso l’Istituto di Radioastronomia del CNR di Bologna, ed è in grado di elaborare contemporaneamente 24 milioni di canali radio in tempo reale.Riferimenti bibliografici e risorse:http://www.setileague.orghttp://www.seti-italia.cnr.ithttp://www.naic.edu http://it.wikipedia.org/wiki/SETI