Hikikomori

enakapata3Conosci l’hikikomori? È un termine  giapponese usato anche in prsicologia, che indica il progressivo rifiuto della società e chiusura in se stessi di bambini, adolescenti e adulti. Un fenomeno molto diffuso in Giappone, ma che sembra stia dilagando nelle società più moderne. Sto leggendo un articolo a riguardo su una rivista giapponese e, anche se non c’entra con la serendipity, ho pensato comunque di segnalartelo. C’è un riferimento anche su wikipedia.

È stata Alessia Cerantola, nella bella mail che mi ha mandato con la recensione  del libro che ho pubblicato l’altro giorno, a segnalarmi questo fenomeno che conoscevo nella versione fatta in casa (in senso letterale della casa di amici e parenti stretti) ma non conoscevo con questo nome e devo dire che (a me) le percentuali di cui si parla su Wikipedia (20%) fanno paura.
Se fossi Dylan Dog direi che la segnalazione di Alessia ha messo  in moto il mio 5 senso e mezzo. Vedremo se ne viene fuori qualcosa. Per intanto potrebbe essere l’occasione per una discussione tra i lettori di Enakapata.
Se ci siete, provate a scrivere un commento, un’opinione, una considerazione.
Buona partecipazione.

3 pensieri riguardo “Hikikomori”

  1. Video grafico esplicativo – anno 2007

    Anche qui si possono trovare notizie e approfondimenti:
    http://www.bimbonaturale.org/node/62

    Qui ancora:
    http://www.nopsych.it/facciamo-il-punto-su-ritalin-e-adhd

    Se si va a cercare materiale informativo digitando “HDAD+Ritalin”, si accederà ad un mare di link, la cosa buffa è che si tratta di materiale datato. Ora può sembrare che si tratti di notizie vecchi e sorpassate, soprattutto per chi non ne sapeva niente, ma all’epoca delle lotte per una maggiore informazione a riguardo, l’allarme creato fu davvero enorme, sembrava che all’improvviso milioni di bambini venissero improvvisamente colpiti da una malattia che aveva, guarda caso, una miracolosa cura.
    Ad onor del vero, casi dove questo genere di medicinali è necessario o addirittura indispensabile, esistono eccome, ma da qui a far credere che intere scolaresche fossero improvvisamente affette da malattie psichiche, il passo era decisamente grosso.
    Non so se il caso del Hikikomori sia da equiparare all’HDAD, e sicuramente Alessia Cerantola è in ottima fede, non vorrei altresì ricominciare una lotta durata due anni e che ancora non si è fermata. Prima erano troppo attivi ed estroversi, ora sono chiusi in se stessi, boh! forse sono io che esagero, però, antenne su.
    Un abbraccio

  2. Non vorrei che fosse un allarme del tipo HDAD, dove la mira è puntata sul target del genitore iperprottettivo ma poco presente, mira ovviamente, presa da case farmaceutiche che propongono la salvezza di bambini iperattivi con un, a volte inumano, abbuffamento di ritalin.
    Le prime volte che ho trovato informazioni sull’iperattività nei bambini, sembrava veramente una cosa della quale non si poteva non essersene accorti, poi parti la richiesta di uno screening nelle scuole.
    Sono entrato, tramite la rete, nel meccanismo, però mi sono messo dalla parte di quei genitori che, pur ammettendo una necessità di intervento, questa doveva avvenire in modo molto oculato.
    Siamo riusciti, mi ci metto anch’io, a fermare questa coatta serie di test dove le domande che portavano all’inviduazione di bambini colpiti da HDAH era a dir poco vergognosa e strumentale. Ebbene, da allora è cessato quasi completamente l’allarme “iperattività nei bambini”.
    Ora cerco qualche link e lo inserisco.
    Un abbraccio

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