Bella Napoli

by Matteo Arfanotti
by Matteo Arfanotti

No, no, non vi allarmate, non ho deciso di aprire una pizzeria. Innanzitutto perché nell’elenco, infinito quasi come la poesia di Leopardi, di cose che non so fare, c’è anche la pizza e io non mi metto certo a fare il pizzaiuolo se non posso fare la margherita e la marinara più buona di Napoli e dunque del mondo (perché solo la margherita e la marinara? e perché le altre sono pizze? e allora era una pizza anche quella con l’ananas che ho mangiato a Sydney dal mio amico Lucio da Montoro Inferiore, ma fatemi il piacere, è meglio che mi sto zitto perché altrimenti facciamo la fine della discussione sul viaggio). E poi perché se apro la pizzeria non la chiamo certo Bella Napoli, che ce ne sono già 250 mila, ma Pizzeria Enakapata, che fa molto più chic.
La bella Napoli a cui mi riferisco è quella che sta venendo fuori dalle chiacchierate che sto facendo per il mio prossimo libro.
Finora ho intervistato un ingegnere, un restauratore, un ferroviere, e un addetto alla vendita di musica, film e videogiochi, tutti rigorosamente napoletani, e sapete le due parole chiave che accomunano tutte queste belle persone?
Amore e Responsabilità.
L’amore per il proprio lavoro.
La responsabilità di fare bene il proprio lavoro.
Sì, sta venendo fuori proprio una bella Napoli. Una Napoli che non mi fa rimpiangere Tokyo, che anzi ha un qualcosa di più che la rende unica.
Dite che  Napoli non è tutta così? E proprio a me lo venite a dire?  Oggi  è la seconda volta che lo dico: io racconto storie, non faccio rivoluzioni.  Però le storie si prendono cura di noi e dunque io spero che continui così. Se va male, scrivo un bel libro, se va bene, beh, se va bene, mannaggia  quante feste che dovremo fare. Non ci credete al lieto fine? Neanch’io. Però non si può mai sapere. Come dicevano gli antichi, quello che non succede in mille anni succede in un giorno. In ogni caso prometto che vi tengo informati. E’ il minimo che posso fare per voi.

22 pensieri riguardo “Bella Napoli”

  1. Napoli è bella così com’è!Bisogna cambiare i luoghi comuni,noi non siamoi sole e mandolini,ma siamo gente che tene nu core grande accussì! Si è vero che esite la camorra e la delinquenza che ti scippa la borsa,ma a me Napoli ha rubato il cuore,a chi lo posso denunciare questo furto?solo a voi amici napoletani posso raccontare ciò;confessate,anche voi ci avete rimesso il cuore,e allora avanti a cercare persone normali che hanno la dignità di fare ed il coraggio di guardare un poco oltre il proprio naso,ce la potremo fare a dare un’immagine di Napoli che lavora e non ruba…………se non il cuore!!!!!!!!!!!!

    1. Ehm….Adriano secondo me hai avuto una brutta esperienza con i Napoletani. Confessa!!!!! 😛 😛 😛

      1. PS: sono di Pagani (Salerno) e devo dire che ho conosciuto molte persone di Napoli ( Vomero, Campodimonte,Secondigliano, Paesi vesuviani tipo Somma, Ottaviano) quindi ne ho visti davvero tanti. Devo dire ke li conosco da anni e sarà una coincidenza ma….sono tutte delle ottime persone…..

  2. non sapevo che esistesse una specie fantastica e che addirittura esistesse la “specie più fantastica di questo mondo”: i Napoletani. Ed io, ignorante, che credevo che anche loro, come me, facessero parte dell’infima specie umana. Ma non è mica finita; pare che il Napoletano “sia di cuore, di anima e di sorrisi sinceri regalati anche quando tutto va male”. Dev’essere il suono del mandolino o la vista del Vesuvio, oppure il sapore della mozzarella a formare questo carattere unico in tutti, e dico tutti, coloro che nascono a Napoli.

    E come si fa a capire che uno è di Napoli?: tu lo prendi, se è di cuore o se ti regala un sorriso sincero è di Napoli, se no è una sottospecie; tu lo guardi: se non si ferma davanti a nulla è Napoletano, se si ferma no.

    Vabbeh creerò un catalogo con tutte le specie fantastiche che scoprirò da adesso in poi: son sicuro che si aggiungeranno i palermitani, i baresi, i fiorentini, i nuoresi, i parmensi, i meneghini, i veneziani,..ah si certo pure i romani: li mejo; semo fatti cor pennello 🙂

    1. ha ha ha ha (sarcastico) A parte il fatto che potrei dirti che i napoletani SONO la specie più fantastica di questo mondo ma che non lo dirò, sappi che se quel tuo catalogo lo farai di gente onesta che crede in quello che fa e cerca pure di farlo bene nonostante tutto, vedrai quanti fantastici italiani troverai da nord a sud ha ha ha.

      1. non capisco bene; è esattamente quello che intendevo. Se si dice “siamo la specie più fantastica del mondo” significa che non si può fare un catalogo, perché di “più fantastica” non può che essercene una. E quindi ho risposto con il concetto di catalogo proprio per dire che molti ritengono di essere “i più fantastici”, lo ritengono alcuni palermitani, alcuni milanesi, e così via. E’ chiara questa assurdità? Volevo proprio sfottere, sbeffeggiare questo tipico atteggiamento italiano, questa cultura campanilistica per cui “noi di qui siamo i meglio”. Mi spiace Carmela che tu te la prenda, ma se pensi, come pensi, che i napoletani siano la specie più fantastica di questo mondo, beh allora non ho modo di farti passare il malumore 🙂

  3. La realtà che ci circonda fa schifo e su questo chi può dare torto a Viviana. Non solo a Napoli, non solo al sud, ma al sud in particolare, è inutile girarci intorno, le cose non funzionano e, quando funzionano, la maggior parte delle volte funzionano male. Ma io teng’ a capa tosta. La mia aspirazione massima è fare le cose per bene. 1° perchè come già ha detto “qualcuno” è così che si fanno, 2° perchè non conosco altro modo, a me solo quello mi hanno insegnato. Io sono una rompi… (metteteci quello che vi pare tanto è vero) sono intransigente, non concepisco la mediocrità, non ammetto chi si contenta gode, insomma per me valgono solo i primi. Ma i primi per me, non solo quelli che vincono nei confronti degli altri ma quelli che ogni giorno vincono nei confronti di se tessi, quelli che non si accontentano e si migliorano sempre e comunque, non importa se davanti a te sono arrivati altri mille, l’importante è che tu abbia dato il massimo, che non ti sia risparmiato, che tu abbia impegnato tutte le tue forze e le tue qualità e che tu abbia cercato di acquisirne delle altre . Ecco allora sei un number one, uno che non sarà mai secondo a se stesso.

    1. sul fare le cose per bene, sono d’accordissimo. Sul non arrendersi anche. E ne abbiamo parlato così tante volte, che ho creduto non fosse necessario ribadirlo. Quello che mi irritano sono il luoghi comuni, a me piace raccontare i fatti per come li vedo, uno alla volta, perché un fatto singolo non fa la verità assoluta né l’esperienza universale di un popolo, di una città o del mondo intero.
      Ci si può appassionare a molte cose nella vita e farle per bene, sfortunatamente qualche volta, in queste cose non è compreso il lavoro, nel senso che lo si fa anche bene, ma proprio non è possibile amarlo, per una serie di condizioni che sfuggono al nostro diretto controllo…

  4. Vincenzo mi provoca e io raccolgo 🙂
    SE vogliamo filosofeggiare va benissimo, ci sto: il lavoro nobilita l’uomo, sempre, anche quando per 4 mesi non ti pagano, ma continuano a trattarti come uno schiavo, sotto ricatto, quasi con le minacce. Sì sì è bellissimo, quando ti dicono che devi lavorare a natale, perché tu sei un precario e il giorno di ferie non ti spetta, neanche se è un anno e mezzo che non te ne concedono uno (lasciamo stare il discorso malattia… ). Ed è addirittura esaltante, quando ti scade il contratto e ti mandano a quel paese con un bel calcio nel sedere, nonostante le ferie non l’hai prese, le malattie e che so’? hai fatto gli straordinari pure di notte e hai calpestato il tuo orgoglio e la tua dignità in modi così diversi che nemmeno te lo ricordi più. Ma il lavoro ci nobilita e allora siamo tutti marchesi.
    Per non parlare di quanto siamo bravi-belli-buoni a napoli, tutta pizza, sole e mandolino… e quello che ho visto accadere su quell’intercity, quache settimana fa, in realtà era una scena di un film di Sorrentino, o come direbbe l’unto del signore, uno sporco complotto comunista ai danni del bravo cittadino con la puzza sotto il naso (ma proprio letterale)
    Ma tanto si sa: a milano-se-cadi-per-terra-là-ti-lasciano e poi c’è-la-nebbia…
    come se la gente di una città nascesse tutta con lo stesso stampo e non fosse che ognuno ha la propria coscienza…
    Il lavoro a volte è meraviglioso e a volte fa veramente schifo, non esiste che tutto è bello o tutto è brutto. In questa italia però, diciamocelo, in genere fa più schifo che meraviglia. E le persone sono tutte uguali, nel senso che sono tutte diverse. NOn è chiaro? La gente per bene c’è dovunque così come la gente-per-male, però diciamoci anche che dove le condizioni sono peggiori (sociali, culturali, economice ecc…) anche la gente si incattivisce di più e va a farsi benedire la pizzailsoleeilmandolino…
    E mo’ linciatemi pure… ma se devo partecipare alla discussione, lo devo fare con quello che davvero penso… 🙂

  5. Citando “L’oro di Napoli” di Marotta “I napoletani sarebbero disposti ad accettare una vita di sofferenze e miserie per il piacere di essere esistiti qui e non altrove”.
    Sarà che sono di Napoli anche io, (professore questa non la sapeva ancora eh?) ma ritengo che i napoletani siano la specie più fantastica di questo mondo. Il napoletano è di cuore,di anima e di sorrisi sinceri regalati anche quando tutto va male; “Tiramm a campà” dicono sempre perchè non si fermano davanti a nulla.
    Ho visto che su Wikipedia Napoli è l’unica città che abbia un paragrafo dedicato ai “Problemi della città”. Sono indignata!! Lascio a voi commentare…
    Forse però è meglio mangiarci sù una bella pizza alla chicchissima pizzeria ENKAPATA per festeggiare il prossimo libro , dopotutto offre il professore 😛

  6. Avevo già fatto la bocca alla pizza di Vincenzo… credevo si trattasse dell’insoluta diatriba sulla pizza napoletana o su quella romana…
    Comunque, io so che il mondo non è come ce lo dipingono i giornali e le televisioni: se scavi un po’ oltre la superficie che ti mostrano e che vogliono farti credere sia l’unica cosa che esiste, riesci a trovare la vita vera. E questa voglia di lavorare che consta del desiderio di fare per bene il proprio lavoro e di assumersi gli oneri che ciò comporta per trasformarli in onori mi piace. Che sia a Napoli mi piace ancora di più. Come la pizza…

  7. e la Napoli della sbobinatrici??? ne vogliamo parlare??? =)
    Bello il progetto. Bella la realizzazione. Bello essere coinvolta. Io poco più che ventenne. Senza lavoro, senza futuro, senza visioni. Ma con un’alternativa. Tutt’altro che passata. Perché qua l’unica cosa passata che possiamo e dobbiamo accettare è quella di pomodoro. Vincenzo dice che non fa rivoluzioni, ma chi l’ha detto che le rivoluzioni si fanno solo sulla punta del fucile? Io preferisco la pizza. Margherita, perché la mozzarella è sempre la mozzarella…con una bella fogliolina di basilico…magari rivestita oro…

  8. mo basta co sta storia di Bella Napoli, nuova Napoili. Napoli nun adda cagnà.

    Professo’ il quadro è in mano nostra, se lo volete rivedere, preparate una quintalata di sfogliatelle in piccolo taglio, ricce mi raccomando. Poi una botte di Gragnano, ma assicuratevi che sia Grangnano. Poi che altro? Ah si una cassa di sigari cubani, ma assicuratevi che siano cubani, voi li accendete, se sono cubani bene, se no desistete. E’ chiaro?

  9. Le altre non sono pizze ma quanto era buona anche la pizza che faceva la nonna solo con pomodoro cotto e formaggio o con il lardo ” arracciato” e i “fiorilli”.
    Se lei prof. apre la pizzeria ENAKAPATA, io vengo per fare queste due pizze ” all’uso antico” con amore e responsabilità.

  10. mannaggiabubbà ma quanto è bello questo articolo…. e vorrei tanto creare un po’ di disturbata come per il fatto dell’albero e del viaggio, ma stavolta (però non ti abituare!!!!) sono d’accordo con te, la vera pizza è margherita/marinara, le altre sono varianti, a volte anche buonissime (come quella salsiccia e friarielli), ma pur sempre varianti…

    P.S. e anche quando non voglio, alla fine la creo… almeno su facebook si è scatenato l’inferno… invito le signore a portare anche qui il dibattito in corso sulla pizza :-))))))))))

      1. e quando ti avanza la pizza e per caso hai anche delle melenzane a funghetti? che fai….non ce le metti sopra?

  11. tutti gli imperi sono caduti; cadrà anche quello della camorra, del malaffare e dell’illegalità. That’s for sure !!
    Quando? non lo so! Ma ormai, tutto sta crollando, forse deve crollare ancora, e quando rimarranno solo macerie e null’altro, forse sarà quello il momento,
    Volete proprio un dato certo? Beh, tra 5 miliardi di anni il Sole esaurirà la scorta di idrogeno e per noi terrestri sarà la fine, su questo pianeta …:-)

    Mi piace molto questa tua Bella Napoli, ma questa qui, questa tua…Questa che stai raccontando e che presto leggeremo 🙂

  12. Amore per il lavoro? Che bello che ancora qualcuno ce l’abbia. A me si affievolisce sempre più…..

    1. @Deborah: a me quello per il genere umano, ma poi penso a voi/noi e mi passa:-)))

      Mi ricorda una storia di Gaber che diceva in sintesi: in città m’incazzo, allora vado in campagna a rilassarmi, poi però ho paura che troppo relax in campagna faccia diminuire il mio odio per il genere umano, allora ritorno in città, e m’incazzo di nuovo e…..

      1. @Adriano: probabilmente è depressione da domenica sera senza lavoro…
        il fatto è che lavoro tanto, mi stanco, mi impegno e non vedo frutti.
        Ma hai ragione, con voi mi torna l’ottimismo!

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