Il sabato la cosa funziona più o meno così.
Luca alla Feltrinelli Express della Stazione Centrale mette mano alle 7.00 a.m, è il turno per lui più doloroso, quello che lo costringe a svegliarsi alle 5.30 a.m. per uscire di casa intorno alle 6.15 a.m.
Io mi alzo alle tra le 5.00 e le 5.30 anche quando come stamattina avrei dormito un pò di più. Il sabato è l’unico giorno della settimana che anche a quell’ora posso usare internet ma soprattutto mi piace scendere assieme a lui fino al corso Vittorio Emanuele, roba di tre minuti scarsi, scambiare quattro chiacchiere, arrivare fino al tempio bar dove ogni mattina consumo il sacro rito chiamato cornetto e caffé, e salutarlo, che poi lui di solito continua a dirmi qualche cosa anche mentre si allontana, cose tipo stasera ci sei?, a che ora torni?, vai da Cinzia o da nonna?, ma a me piacciono comunque un sacco.
Si lo so che anche prima io alle 6 del mattino non è che potevo parlare con nessuno, che almeno ora posso fare casino, spostare sedie, asciugarmi i capelli, tirare lo sciacquone, eppure nella mia attuale, serena, condizione di separato, questa di non avere nessuno con cui parlare la mattina è una delle cose che mi pesa di più. Sì, direi che una cosa è avere una possibilità e non poterla sfruttare, diciamo la verità, anche per ragioni comprensibili, un’altra cosa è non averla affatto, è come se si vede proprio che sei solo, e non mi piace, anche se poi ci sono anche un sacco ma proprio un sacco di vantaggi.
Torniamo al punto. Mentre io e Luca scendevamo le prime scale, con me che aspetto gli ultimi metri per chiedergli se prende qualcosa con me, perchè lo so che mi risponde che ha già fatto colazione e il caffé lo prende più tardi, ma una volta vi giuro che mi ha fatto l’onore di prenderlo il caffé con me, incontriamo mio nipote Carlos, una volta ve ne ho parlato, quello che aveva fatto gli spot per Enakapata, a proposito, me ne devo ricordare per il nuovo gioco, vabbé magari dopo vi linko la pagina.
Carlos a zio – gli faccio -, stiamo andando al bar, missione cornetto e caffé -, vieni con noi (non è che gli parlo con il plurare maiestatis, è che come vi ho detto la speranza c’è l’ho sempre fino a quando non arriviamo nei pressi del bar).
‘O zi – mi risponde -, sto tornando da lavoro (sì, perché Carlos ha messo da tempo la testa a posto, si è diplomato all’istituto alberghiero e d’estate lavora), non ce la faccio a fare neanche un passo, perché non me lo porti tu il cornetto?
– E che problema c’è -.
– Portamene tre -.
– Va bene -.
– Anzi, sono buoni? -.
– Si -.
-Portamene cinque, uno crema e amarena, uno al cioccolato bianco, uno con la nutella e gli altri due a gusto tuo, ma devono essere tutti diversi-.
Ok. Tu però ricordati di aprirmi la porta sulla veranda così io passo di là e non svegliamo mamma e nonna (si, abitiamo in un presepe).
Quando alle 6.40 a.m. gli ho portato i cornetti l’ho trovato steso sul divano che dormiva.
– Carlé, i cornetti -. Si è alzato, mi ha dato un bacio, mi ha detto grazie, me lo sono abbracciato, gli ho detto guarda che più tardi sei su Enakapata (sì, ormai mi sparo le pose come se fosse un blog di successo) e me ne sono ritornato da queste parti.
Lui lo sa che i miei Luca e Riccardo non li cambio con nessuno. Non c’entra nulla che sono bravi e belli, c’entra che sono i mei figli e funziona così per tutti i genitori. Quello che Carlos non sa è che certe volte vorrei tanto che i miei figli bravi e belli mi dicessero pà portami 5 cornetti, che insomma fossero un pò esagerati. Dite che con Riccardo ho ancora qualche speranza? Mmhhh, non lo so, comunque settimana prossima passiamo qualche giorno assieme, nel caso vi faccio sapere.
l’idea è: ma prenditelo pure per un po’ a Carlos…in cambio ci puoi dare uno dei tuoi! eh eh, scherzo, Carlos è un notevole rompiscatole a volte, ma è un fratello che non cambierei con nessun altro al mondo…anche perché, diciamo la verità…di quei 5 cornetti lui se ne è mangiati 3…gli altri…erano per noi donne di casa. Ed è questo che lo rende amabile: nonostante i suoi risvegli storti, i suoi musi, il suo disordine, il suo casino, la sua musica e il suo scarso aiuto in casa…poi bastano un pensiero la mattina e un paio di cornetti a scioglierci il cuore…che è sempre stato, è e sarà eternamente un “cuore di ciccia”…
errata corrige: i cornetti per noi erano addirittura tre! non due come precedentemente scritto! =)
Che fame di dolci! Ho pregustato l’apertura del sacchetto di cornetti caldi di Carlos quasi dormiente, ben desto al sapor dolce- fragrante che rallegra lo sguardo e il cor dell’amato Zietto … che meravigliosi 5 cornetti..Gnammm!
In questa zona nordica non sanno cos’è il profumo dei cornetti, solo una vaga forma , incolore e dal sapore asfittico…. niente che somigli ai cornetti da Erika, la mia nipotina , che oggi compie 28 anni!
Erika ed Ernesto hanno un bar sulla statale 18, aperto giorno e notte, a Belvedere, ma nei mesi di luglio ed agosto, Erika apre una cornetteria a Sangineto e quasi tutta la famiglia, con la scusa dell’aiutino… degusta..degusta eccome! ben 35 gusti! E che dimensioni…enormi cornetti o mignon.. e poi al mattino , quando Erika rientrava , ci svegliava quel profumino di dolce… ma in assoluto mi piace entrare nel laboratorio e “provare” le creme!
L’ultimo giro notturno è una tappa all'”enjoi”..da Erika e, spesso, mi meraviglia quel popolo della notte…viuzze impedite alla mitica 500 rossa da frotte di giovani che si avviano alle disco dei dintorni, li guardo con una specie di stupore e di incantamento.. non si spostano.. parlottano, ridono, si spintonano.. le mie amiche borbottano..ma a me piace osservarli.. senza fretta…in fondo siamo in vacanza e ..i cornetti son sempre lì!
@ Ciao Carlos..fortunato nipote! Buona estate e dolci rientri!
Se mia nipote mi chiedesse 5 cornetti….6 ne comprerei, ma se me li chiedessero i miei figli…..non lo so , diventerei la solita rompiscatole
– perchè 5?, forse ti fanno male! e così via…
Il rapporto con i nipoti è più libero, più coccoloso..con i figli scatta subito la responsabilità , che con mia nipote so di non avere, è già capitato!
L’estate scorsa, mia nipote, 12 anni, è stata da me tre giorni, lei , sempre a dieta perchè un po’ cicciottella, qui si è sentita “libera” , scorpacciate di gelati e frappè…..,e quando è ritornata a casa ha detto a sua madre “Dalla zia?….i giorni più belli della mia vita!” tacendo ovviamente il “perchè”….
Però non sono sempre così rigida con i miei ragazzi, ogni tanto un , dico “un” cornetto ciascuno, lo porto a casa !!!
Concetta sei proprio come mamma! 🙂
Da bambina ero cicciottella (non che adesso sia un figurino, ma non sembro una pallina), e quando andavamo in vacanza in famiglia, a mezzanotte c’era una cornetteria che sfornava cornetti a tutta forza, qualsiasi gusto …e che bonta! Non ve lo dico proprio…mmmmmm!!!!
Cmq, io piccola grande golosona al solo vederli, mi si illuminavano gli occhi e immaginavo il momento in cui tutti quei cornetti sarebbero stati MIEI!!! 🙂
Mamma sai cosa faceva? Lo comprava e me ne dava una metà perchè non voleva che abusassi di “schifezze”! Immagina il cuore di una bambina di 9 anni in quel momento 😦 ….Mia cugina invece, un pò più piccola di me , ospite a casa mia , riceveva cornetti e gelati a volontà. Non sai quanto la invidiavo! Povera me!
Sono trascorsi ormai alcuni anni e ringrazio mamma adesso, perchè con il mio corpo che tende ad ingrassare anche se guardassi una caramella senza zucchero, adesso so come fare per commettere qualche peccato di gola, ma senza esagerare! ( però con la pizza, non cederò mai perchè guaiii a toccare la pizza di Fiorella ehehehehe)….Le mamme tutte uguali ! 🙂
Quando ero una giovane studentessa di biologia, insieme a Elena la mia amica del cuore.. parecchie mattine eravamo invitate a far colazione dal suo ragazzo in un piccolissimo bar vicino al Poli. Nulla di strano vero??? Peccato che il tutto avvenisse alle 6,30 del mattino appena il barista le sfornava e soprattutto prima che tutti gli studenti del Poli si precipitasero a far colazione in quel Bar…
Io mi alzavo mi preparavo, uscivoe in macchina passavo a prendere Elena e poi al bar!!!
Abbiamo ancora in bocca il gusto di quei cornetti appena sfornati, profumati, caldi con la marmellata di albicocche…. e anche se Pino ci ha lasciato prematuramente ridiamo ancora a ricordare le Nostre colazioni assolutamente mattuitine…..
Di solito leggere qualcosa mi trasmette delle emozioni, delle intuizioni.
Molto spesso leggendo di continuo lo stesso autore mi permette di cogliere pezzi di puzzle che mi completano il quadro….
Questa volta ho colto un pezzo del puzzle, nuovo, differente, fuori tono dal resto del quadro che stava per formarsi….
Purtroppo non ve lo dico e me lo tengo un pò per me….devo lavorarlo e limarlo meglio….
Per la prima volta però, mi viene da dire Vincè e non prof. ……. bah chi ci capisce e bravo….(……..)…………
🙂 Certo che Carlos è un simpaticone 😀 ..
Secondo me non deve solo puntare su Riccardo, ma anche Luca probabilmente un giorno la sorprenderà. Credo che nessuno dei 2 le chiederanno 5 cornetti ( anzi ammiro Carlos che riesce a mangiarli), ma uno accompagnato da uno squisito caffè Napoletano….mmmm…più che una speranza è una questione di tempo! Basta provarlo una volta e diverrà schiavo a vita! 😀 In sostanza, quello che sto cercando di dirle è: stia sicuro che è solo una questione tempistica: i suoi 2 ragazzi si convertiranno. :D….Non speri, ne sia certo!
PS: carino Carlos 🙂