Uno, doje, tre e quattro e Giacomo Tranchese

Ciao Viviana,
Ho appena finito di leggere ”Uno doje tre e quattro” e, per prima cosa, ti devo confessare che erano decenni che non aprivo un libro per leggerlo.
L’ho aperto immaginando di dover leggere un una storia inventata, un giallo o chi sa che cosa, ma dopo un momento di sbandamento, mi sono incuriosito ed appassionato per leggere e per capire come uno stesso argomento veniva trattato da persone diverse, quattro amici, con un linguaggio ed una forma per me comprensibile.
Ritengo che se per voi l’obiettivo, oltre a quello di far conoscere come si possa scrivere un libro in gruppo, era anche quello di far arrivare al lettore le vostre idee, i vostri sentimenti, un vostro modo di analizzare i problemi e di indicare anche una vostra soluzione, con me ci siete riusciti. E’ stato un piacere conoscervi ed è stato per me un motivo di riflessione e di arricchimento.
Grazie.

1 commento su “Uno, doje, tre e quattro e Giacomo Tranchese”

  1. grazie di cuore a Giacomo, un commento davvero bellissimo ed emozionante… come direbbero due miti “la faccia nostra sotto i piedi suoi” 😉

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