Un amore per amico

Come si è sviluppata ieri sera la discussione lo potete leggere nel commento qua sotto.
Qui provo a spiegarmi meglio, l’ho “minacciato” e lo faccio, magari è solo una mia fissazione e magari no, però vorrei che evitassimo i luoghi comuni. Chi ne vuole discutere, deve stare sul punto. Il mio punto lo schematizzo così:

1. sono pochi, ci abbiamo messo anni e in alcuni casi decenni, ma oggi ho amici con i quali “non devo mai dire mi dispiace”. Per fare qualche esempio se arrivo tardi a un appuntamento mi dicono “non c’è problema, se sei arrivato adesso vuol dire che non potevi arrivare prima”; se non li sento per settimane, talvolta mesi, una volta anni, non devo spiegare perchè, neanche se e quando li chiamo perché ho bisogno del loro aiuto; quando stiamo assieme posso parlare per ore o posso stare modello “cadavere” che mi sento a mio agio, non “devo” pensare, fare, dimostrare, niente. Ovviamente tutto questo è reciproco, nel senso che funziona così in tutte e due le direzioni, che funziona  così quando stiamo  assieme una giornata, per esempio a Procida, o un mese, per esempio a Sydney.

2. con le donne di cui mi sono innamorato non mi è mai riuscito,  c’è sempre qualcosa, piccola o grande che sia, da chiarire, da giustificare, da approfondire, da fare, da puntualizzare, bisogna sempre stare sul punto, lei si deve sentire sempre la più importante (prima che vi scateniate preciso che la donna che amo “è” sempre la più importante, e di mio senza falsa modestia sono uno a cui piace un sacco farglielo capire, in mille modi) e tutto questo ad un certo punto diventa un peso, che più vado avanti negli anni e più non sopporto.

3. se la vostra risposta al tema è che sono io ad essere sprucido, intollerante, esagerato, insopportabile e così via discorrendo vi dico che io non sono per niente convinto e che  voi vi perdete una possibilità di (ri)pensare in maniera non banale a quanto accade  nei rapporti tra mogli e mariti, fidanzate/i, compagne/i.

4. Amare vuol dire non dovere mai dire mi dispiace è un modo dire che avevo sempre odiato, così come il film Love story. Poi un giorno, a Casperia (Ri), mentre guardavo un albero come non lo avevo mai guardato … ma adesso è meglio che mi fermo che con questa storia dell’albero già sono stato torturato abbastanza :-).

Buona discussione.

9 pensieri riguardo “Un amore per amico”

  1. Credo che il punto 1 di Daniele sia quello più vicino al mio concetto di amore.
    Per amare qualcuno devi prima amare te stesso, devi essere capace di concederti all’altro senza sentirti in dovere di farlo. Se ti ami sarai capace di amare l’altro che, per resistere insieme a me, deve essere totalmente altro da me.
    Lo so sarò strana ma non sopporto i due cuori un’anima! Le anime devono essere separate, il confronto e lo stimolo continuo devono essere alla base del mio rapporto amoroso. Ho troppo amore per me per annullarmi nell’altro e amo troppo l’altro per permettergli di annullarsi in me.
    Voglio che siamo quanto più possibile diversi, voglio rispettare i suoi silenzi e i suoi “non ho voglia” e non obbligarlo ad assecondare i miei desideri pena un muso lungo!
    Certo ci sono dei compromessi ma più in quanto genitori che amanti.
    Non posso sopportare di trascinarlo nei miei giri di shopping, nei miei silenzi con gli occhi in un libro, nè mai mi sognerei di invadere i suoi spazi.
    Che noia se guardassimo la stessa vetrina, lo stesso panorama, lo stesso volto e vedessimo sempre la stessa identica cosa!
    E’ la visione del mondo altra che me lo fa amare.
    I “mi dispiace” si dicono e si devono dire, identificarsi completamente con l’altro non fa per me!

  2. L’eterno confronto tra amicizia e amore è un argomento che suscita sempre discussioni interessanti e, allo stesso tempo, rischia di far saltar fuori una serie di banalità e luoghi comuni in stile “baci perugina”…
    E il fatto, talvolta, è che non per forza ciò che per l’uno è banale lo sia anche per l’altro.
    Se io adesso dicessi che l’amore è più importante dell’amicizia, qualcuno sarebbe d’accordo con me, qualcuno direbbe che è una banalità e qualcun altro direbbe che è sbagliato.
    Idem se dicessi che è esattamente il contrario, cioè che l’amicizia è più importante dell’amore.
    Ancora peggio se dicessi che sono due cose imparagonabili. Ma perché succede questo? Secondo me perché è la natura stessa del nostro essere uomini e donne che ci rende impossibile vivere facendo a meno dell’una cosa o dell’altra! E’ come se domani qualcuno mi chiedesse: “per te sono più importanti le tue gambe o le tue braccia?” Come si fa a rispondere! Certo senza gambe non si può camminare, ma senza braccia non si possono fare tante altre cose… Eppure c’è chi vive senza braccia, chi senza gambe…
    I sentimenti, l’amore, l’amicizia, a parer mio non esistono di per sè stessi. Cominciano ad esistere nel momento in cui li si vive. Non sono concetti astratti:sono contenitori di cose, e ciascuno di noi nel suo contenitore denominato “amore”, oppure “amicizia” ci mette dentro ciò che è, ciò che spera, ciò che vorrebbe e ciò che ha vissuto. E’ per questo che il mio Amore è diverso dall’Amore di un altro. Ci saranno indubbiamente punti in comune, basi simili, ma se il mio Amore (o la mia Amicizia) esiste solo in quanto sono io a viverlo, è chiaro, ovvio e forse anche banale che ciò che per me rappresenta potrà ricevere le critiche di chiunque, benchè nessuno dovrebbe e potrebbe arrogarsi il diritto di criticarlo.
    In definitiva io SONO il mio amore, e SONO anche la mia amicizia. E’ per questo che non posso che vivere entrambe le cose in maniera totalizzante! L’oggetto/soggetto del mio amore è parte di me stessa ed è per questo che il mio compagno di vita è la mia stessa vita. Per scelta e non per caso, ma anche perché per me non potrebbe essere diverso.
    L’oggetto/il soggetto della mia amicizia è anch’esso parte di me e mi accompagnerà nella vita perché è anche perché lui/lei esiste che la mia vita è questa e non un’altra.
    E’ per questo, per tutte le palore vomitate in questo post, che dire “Ti amo” o chiamare qualcuno “Amico” da parte mia necessita di fortissimo impegno e investe l’altro di enormi responsabilità. Perchè gli sto affidando la mia vita e allo stesso tempo mi sto impegnando a prendermi cura della sua.
    Sui modi e sulle dinamiche in cui la mia vita si fa Amore o si fa Amicizia, sulle intensità e sui pesi, possiamo anche discutere. Potrei dire che, se la mia vita fosse quotata in borsa, mio marito sarebbe sicuramente l’azionista di maggioranza e amministratore delegato per l’importanza che riveste; ma di certo mi sarebbe difficile prendere molte decisioni di ordinaria e straordinaria amministrazione senza il voto degli Amici, pochi e storici azionisti di peso. C’è anche una parte residuale, diciamo i possessori di carta socio (stile Coop), gli amicicchi, i conoscenti etc, che sono lì, collezionano punti e sconti in attesa di regali. Ma questa è un’altra storia.

  3. L’errore più grosso che potrei fare è paragonare l’amicizia all’amore. Pretendere che l’uno sia accostabile all’altro è come poter dire che il bianco può diventare, con un po’ di fantasia, anche nero. I ruoli sono completamente diversi, le aspettative sono dissimili le “pretese” sono diametralmente opposte. Gli spasimi, le sensazioni, l’adrenalina e i rischi sono incomparabili. Sebbene io creda che ci sia sempre una parte inaccessibile all’altro penso che la persona con la quale convivi un giorno intero e che dà ad ogni giorno un sapore diverso alla vita, non può, non deve essere accostato a nulla se non (in alcuni casi) all’amore per se stessi. Amore per se stessi inteso nella sua forma più darwiniana del termine, perché ho visto troppe persone morire in una relazione anziché uscirne e salvare il proprio animo dal baratro. Un altro errore, secondo me, che spero di non commettere mai è quello di distinguere gli eventi di coppia unicamente tra generi sessuali, come se poi tutti gli uomini/donne fossero tra loro simili culturalmente e caratterialmente. Generalizzare non aiuta a capire i fenomeni e non è vero che la donna è un Universo complesso sono le Persone, tutte, ad essere dei complessi Universi. La distinzione, l’unica, è tra i soggetti, è celata o manifesta dal grado di intensità del rapporto. Di solito per comprendere quanto sia grande un affetto o quanto sono legato ad un qualcosa, provo intensamente ad immaginare la mia esistenza senza di esso. Brutta cosa…….
    Infine, ci sono vari gradi di scuse, quelle che si Devono porgere perché fanno crescere la coppia e l’amicizia, e poi ci sono quelle che non si dovrebbero mai dover porgere. Sia in amore che in amicizia è cosi. L’unica differenza consiste nel modo in cui chi le recepisce le reputa sincere o meno, e questo succede sia in amore che in amicizia. Dipende dalle persone.

  4. Se si chiede scusa anche se non si è commesso alcun torto e non si riceve il perdono poi si vive nel dubbio di aver veramente fatto qualcosa di male.
    E questo secondo male vale in amore ma soprattutto in amicizia, e specialmente fra uomini e donne.
    A me è successo con una ragazza che avevo conosciuto in rete. Una personalità talmente forte e accattivante che mi aveva incuriosito al punto di chiederle di conoscerci. Da quel momento i suoi assidui contatti sono improvvisamente cessati e nonostante io abbia insistito per farle capire che la mia non era una forzatura come insisteva lei.
    Forse non era destino che la cosa andasse avanti perché forse non c’erano le basi perché accadesse. E questo nonostante avessimo molte cose in comune. Non siamo (sono) riusciti (riuscito) in un anno e mezzo a creare una base comune per alimentare la nostra conoscenza e amicizia.
    E nonostante tutto provo ancora per lei un profondo affetto e tanta stima.

  5. il fatto, caro amico Vincenzo, è che le donne sono esseri troppi complessi per noi uomini. Complesse e misteriose;
    Come possiamo farcela con loro? Conosci altro essere che puntualmente ogni mese perde sangue senza ferirsi e non muore dissanguato? Conosci altro essere in grado di costruire una vita dentro la propria fabbrica personale?
    Troppo complesse e troppo misteriose:
    Il grande Giorgio Gaber si è posto questa domanda: ma come funziona una donna? Com’è fatta? Pensiamo al sesso dice Gaber: con noi uomini è semplice e chiaro sapere come e quando va a finire, c’è l’evidenza, c’è la prova. Con la donna no. E lì a chiedere: “Ti è piaciuto cara?” Non lo saprai mai. E poi noi, al di là delle millanterie da bar, potremmo fare sesso due, tre, quattro volte di seguito, ma poi basta. Invece la donna no, dice Gaber, lei potrebbe sempre.
    Insomma caro amico Vincenzo, noi non siamo in grado di comprendere un sistema così complesso e misterioso come quello femminile, ci attrae, ci incuriosisce, ma è al di fuori della nostra portata.
    E i preti che lo avevano capito subito, non gli andava giù questa maggiore complessità della donna, e hanno fatto il possibile per cancellarla e metterla da parte. Come dice Benigni, esclusa anche dal segno della croce: “nel nome del padre, del figlio e pur di non nominare la madre si sono inventati lo spirito santo che non si sa che cazzo sia”. Insomma troppo complesse troppo misteriose
    E’ per questo che non le possiamo amare nel modo che loro pretendono, perché è un amare che fa parte della loro complessità non della nostra.
    Ogni tanto riescono ad ammaestrarne qualcuno convincendolo che esiste l’amore per una sola donna, per sempre, e che lei e l’unica donna al mondo, la migliore che poteva trovare tra le quattro miliardi di possibilità: ma pensa te che che culo questo 🙂

  6. Allora, questa mattina ti sei spiegato meglio e quindi posso anche io esprimermi meglio in merito.
    Il primo punto fondamentale è che tu fai una distinzione tra uomini e donne, un po’ ci tieni a sottolineare che siamo donne che quando amiamo diventiamo puntigliose e pure un poco acide, visto che prentendiamo che voi siate sempre sul punto, spiegate ecc. Non mi trovi d’accordo, nella mia vita ho sempre peccato di troppa accondiscendenza, verso gli amici e verso l’amore. Quindi mi sembra chiaro che non è una questione legata ai generi, ma alle persone singole, senza differenze.

    Il secondo punto è che c’è una differenza enorme tra la vita di coppia e i rapporti di amicizia. Non esiste che si possano mettere allo stesso livello, ovviamente non parlo delle emozioni, dei sentimenti e dell’affetto, ché a volte possono esserci amicizie profonde quanto e più di un amore. Ma parlo della quotidianità vissuta, della condivisione dei tempi, del dividere spazi molto molto piccoli, che hai voglia a cercare di allargarli, sempre piccoli restano. E questo fa la differenza.

    Il terzo punto me l’ha insegnato questo periodo di convivenza con francesco, che questo mese giunge ai 4 anni: quando in un rapporto c’è sia amore che amicizia, in realtà si è molto più liberi che nella sola amicizia, perché ci si comprende. E il mi dispiace diventa necessario solo per quegli errori che davvero feriscono, non certo per un ritardo o una telefonata dimenticata. La maturità di un rapporto si vede dal grado di comprensione e complicità, dall’aiuto reciproco e dalla capacità di perdonarsi con un sguardo le piccole manchevolezze di ogni fine giornata. Perché ogni fine giornata, ogni singola fine giornata, bello o brutta che sia stata la “subisce” il nostro partner, non il nostro amico… anche il più caro.

  7. il “mi dispiace” in Amore, come nell’Amicizia, è un fatto – oltre che caratteriale – puramente legato alla maturità individuale. al di là di tutti i vincoli amorosi e affettivi, nella maggioranza dei casi siamo coscientemente liberi, indipendenti nell’agire sicchè anche di sbagliare. l’Amicizia – quella assai rara e indissolubile – a prescindere se sia fra persone dello stesso o differente sesso, è una sorta di innamoramento comprensivo anche di attrazione fisica, pertanto segue gli stessi principii: lealtà, fedeltà, altruismo e un pizzico di sano egoismo. quell’egoismo sano senza il quale nn potrebbe mai esistere la comprensione dell’altro; quella lealtà a tutto tondo che ci consente di chiedere scusa di fronte a un errore commesso e infine la fedeltà che, per quanti errori si possano commettere, nn potranno mai essere menzogna o cocente delusione per l’altro; se così fosse, nn si trattava di Amore, nn si trattava di Amicizia. così è, per me.

  8. È un tema “caldo”: ogni volta che ho toccato il tema amore/amicizia sul “Canto delle Sirene” ne è sempre uscita una discussione variegata. Con l’innamorata ci si può comportare come con un’amica? E nell’amore c’è l’amicizia o per il fatto che sia amore si viene a configurare una diversa forma di rapporto sociale? Si può essere amici dell’amata?

    L’amore di “Love story” è un amore ideale, uno di quelli che sarebbero piaciuti a Platone. In realtà in amore si sbaglia e si deve essere perdonati. Quello è vero amore: capire l’errore e cercare di non ripeterlo, dimostrare di aver compreso che l’amata ne è stata ferita.

    Come scrisse Emily Bronte:
    “L’amore è come un roseto selvaggio,
    l’amicizia come un agrifoglio.
    L’agrifoglio è chiuso quando il roseto fiorisce
    ma quale dei due sboccerà più volte?”

  9. Questo lo abbiamo detto ieri su Facebook, come commento al video di Lucio Battisti che canta Una donna per amico

    Vincenzo Moretti
    Io donne per amico ne ho avute e ne ho. quello che non mi è ancora riuscito è amare una donna senza “dover mai dire mi dispiace”. ora potete anche scherzarci su, ma la cosa è seria :-))))

    Irene Gonzalez
    non sarà che è impossibile?

    Vincenzo Moretti
    Iré, mo’ nun voglio appiccià ‘o fuoco, ma con gli amici mi riesce 🙂

    Irene Gonzalez
    un mio amico dice che l’amicizia perdona quel che l’amore non perdona…

    Cinzia Massa
    dipende ….caro Vincenzo con gli amici non condividi tutto, con chi ami si, nei tempi di vita insieme, con chi ami capita di dover dire mi spiace perchè si può sbagliare, nei tempi dell’amicizia , anche quella di una vita, è difficile che …magari durante una passeggiata, una chiacchiera spensierata, una vacanza un pò azzardata…, si trovi il tempo per sbagliare, ese mai succede, saluti e a casa propria. Anche le donne hanno uomini per amico, ma con chi amano dicono mi spiace. Credo che Love Story sia una fantastica storia d’amore, ma …l’errore è inevitabile!

    Irene Gonzalez
    cinzia for president! 😉

    Vincenzo Moretti
    ma quale cinzia for president 🙂
    è che … lasciamo perdere và, che è tardi 🙂

    Irene Gonzalez ‎
    ‘o zi…lo sai quanto ti voglio bene…ma cinzia secondo me ha ragione, senz’altro sulla possibilità di sbagliare e quindi sulla necessità di chiedere scusa: è così semplice!

    Viviana Graniero
    Io non sono una che ama scusarsi, perché mi ferisce l’idea di aver fatto del male a qualcuno che amo, quindi non vorrei mai ammetterlo, a me stessa prima di tutto. Ma quando sbaglio e mi scuso, e dall’altra parte le scuse vengono colte e c’è la comprensione di perdonare una ferita fatta involontariamente io mi sento una persona nuova. E mi coplisce il doppio quando accade nel mio rapporto di coppia, perché ho la fortuna di avere nel mio compagno, anche un amico che più caro non potrei. 🙂

    Vincenzo Moretti
    io domani provo a scrivere un post su piazza enakapata, perchè per me la cosa non funziona come dite voi, vediamo se riesco a spiegare quello che voglio dire, che dal mio punto di vista è confermato anche da quello che dice viviana, anche se è per molti versi molto bello :-))))

    Carmela Pina Talamo
    Siamo esseri perfettibili, non saremo mai perfetti, sbagliamo e continueremo a sbagliare, se non lo facessimo non avremmo mai la possibilità di capire e di migliorare noi stessi e i rapporti con le persone che amiamo, “mi dispiace” dimostr…ando con i fatti di aver capito, di aver risolto, di aver affrontato e superato, di essere cresciuti di una spanna, che quell’errore non sarà più ripetuto è dimostrazione di grande dignità. Non contano gli errori, per quanto grandi sembrano essere, se non nella misura in cui se ne affrontano le conseguenze, prendendosene completamente le proprie responsabilità

    Concetta Tigano
    secondo me quando diciamo “mi dispiace” abbiamo bisogno di un perdono immediato, in amicizia si può aspettare, in amore no!

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